giovedì 29 ottobre 2015

Home reality: Casa Ellecì, l'iter burocratico

Accanto alla parte creativa e progettuale corre parallela la parte burocratica, nota dolente di ogni tecnico. Per mettere in pista un cantiere infatti non bastano le idee, l'edilizia ha le sue regole sia tecniche che normative. Cerchiamo di sintetizzare le fasi che porteranno alla nascita del nuovo cantiere.

- Rispetto delle norme edilizie locali
Il progetto non deve essere solo bello ma deve soddisfare le richieste del regolamento edilizio comunale, fin dall'inizio è fondamentale fare una ricerca per collocare l'immobile all'interno degli strumenti urbanistici locali e controllare norme ed eventuali vincoli.

- Redazione e presentazione pratica edilizia in Comune
Dopo che si è definito il progetto, scelti imprese e artigiani a cui affidare le diverse parti del lavoro, bisogna presentare la pratica in comune per poi aprire il cantiere. In base alla tipologia dei lavori la pratica cambia e cambia di conseguenza il numero degli allegati richiesti.
In questo caso, progetto Ellecì, si tratta di una manutenzione straordinaria senza opere strutturali, che fa capo ad una semplice C.I.L. (Comunicazione di inizio lavori), firmata da un tecnico, comprensiva di modulistica, rilievo fotografico, relazione tecnica, elaborati grafici, etc.
Ricordiamo che avere una pratica edilizia di riferimento è fondamentale anche per poter usufruire delle detrazioni fiscali riservate alle ristrutturazioni.

- Redazione piano della sicurezza 
Infine un tecnico abilitato deve redigere un piano della sicurezza, per coordinare le varie fase e le imprese che andranno ad operare all'interno del cantiere (in questo caso obbligatorio per la presenza di più imprese contemporaneamente).

Dopo di che...si può aprire il cantiere!

Ovviamente andranno comunicate al Comune anche eventuali varianti in corso d'opera e, a cantiere terminato, la chiusura dei lavori.





mercoledì 21 ottobre 2015

Home reality: Casa Ellecì, il progetto


Dopo aver rilevato l'appartamento e chiarite le idee in merito alle esigenze dei committenti e al concept progettuale siamo passate alla progettazione vera e propria. 



Di seguito si possono vedere le opere di demolizione e costruzione necessarie per i cambiamenti di distribuzione. In giallo sono le pareti che andranno demolite, in rosso quelle da costruire. Queste piccole modifiche murarie, che non stravolgono l'assetto strutturale dell'appartamento, ci hanno permesso di aggiungere gli ambienti in più richiesti dalla committenza, migliorando la distribuzione.


La pianta arredata restituisce ingombri e spazi, rendendo chiaro come la casa sia diventata, pur rimanendo spaziosa e ariosa, tagliata Su Misura!


venerdì 16 ottobre 2015

Home reality: casa Ellecì, il moodboard


Il moodboard altro non è che una composizione di immagini che serve a noi per raccogliere idee e ispirazioni e a voi per capire che impronta vogliamo dare al progetto.




In questo caso siamo partite dal colore del marmo di Trani serpeggiante, esistente in casa nella zona giorno e che i clienti vogliono assolutamente mantenere, per definire la palette cromatica. I toni caldi di questa pavimentazioni ci hanno suggerito di mantenerci sulle tonalità naturali dei marroni, dal cioccolato al caffellatte, dal nocciola al panna.

Altro elemento di riferimento è stato lo stile un po' retrò, figlio dell'epoca di costruzione dell'appartamento e che definisce particolari esistenti, come le cornici in legno laccato, che inglobano cassonetto e cinghia degli avvolgibili dei serramenti interni, posa dei pavimenti e decorazioni in stucco.

Abbiamo quindi pensato di riproporre alcuni dettagli di stampo "classico" in chiave moderna, da qui l'idea della posa del parquet a spina ungherese.

Le decorazioni a rilievo dei rosoni esistenti ci hanno dato l'idea di ricercare l'effetto tridimensionale sui materiali per i rivestimenti, dove più che con il colore vorremmo giocare con dei giochi di luce e ombre su superfici materiche.

Per gli elementi dell'illuminazione, invece, per contrasto, vogliamo puntare sul minimal e sulla pulizia dei modernissimi corpi illuminanti a scomparsa, alternando corpi a incasso in gesso, che si fondono con i muri, ad elementi che sembrano estrusi dal soffitto per le sospensioni.

Cosa diranno i clienti? Accetteranno tutte le nostre proposte?

lunedì 12 ottobre 2015

L'architetto: i falsi miti (parte seconda)

Ed Ecco la seconda parte dei falsi miti sull'architetto (se non avete letto la prima parte, la trovate qui). 

5) "per scegliere due colori delle pareti, faccio da solo" Se avete letto la prima parte di questo post avrete ormai capito che i compiti dell'architetto vanno ben oltre le scelte finali di colori e arredi. Una volta progettata la vostra casa, in tutte le sue parti, potrete dare libero sfogo alla vostra fantasia nella scelta dei colori (sempre guidati da un esperto che vi impedirà di vivere in un arcobaleno, a meno che non sia quello che davvero desideriate).



6) "mi faccio aiutare dai commessi dell'IKEA" Spesso si va da un rivenditore di mobili (della catena svedese o da chiunque altro) senza avere le idee chiare, sperando di avere un'illuminazione divina sul momento o di essere aiutati dai commessi/arredatori del negozio. Sarebbe meglio avere già un'idea, uno schema dell'arredo, dello stile che si intende seguire, una palette cromatica di riferimento e quanto possa servire al rivenditore per aiutarvi nella scelta, per evitare di fare errori ritrovandosi poi ambienti totalmente disomogenei e mal organizzati. Discorso ancora più valido per l'arredo della cucina, che deve essere pensato prima dell'inizio dei lavori (per una questione impiantistica) e ben calibrato sulle esigenze di chi la utilizzerà e sullo spazio in cui andrà inserita. Il programma Ikea per la progettazione della cucina, per quanto soddisfacente, non fa miracoli!

7) "mio zio è bravo nel fai-da-te, mi aiuta e due paretine le tiriamo su da soli" Attenzione, per fare variazioni planimetriche, anche interne e non strutturali, è necessario presentare la pratica edilizia prima di iniziare i lavori e l'aggiornamento catastale dopo la fine degli stessi. Inoltre è bene controllare prima la normativa edilizia del comune per non ritrovarsi dopo con una casa ufficialmente non abitabile. Ben venga il fai-da-te ma prima chiedete sempre una consulenza ad un professionista.


8) "mia cognata ha buon gusto, mi faccio consigliare da lei" La cognata o qualsiasi conoscente appassionato di arredamento sarà felice di abbellire la vostra casa con un vaso o un quadro che vi porterà in regalo la prima volta che lo inviterete nella vostra nuova casa. Per il progetto e i lavori però è inutile chiedere consigli a chiunque, otterrete solo una miriade di opinioni diverse e tanta confusione. Per questo vi consiglio di scegliere un professionista al quale dare fiducia e non sentite altre campane, destabiliscono voi e sminuiscono il lavoro complessivo del vostro tecnico.


9) "ma sì tu che sei architetto lo sai" ovvero l'architetto tuttologo Mi capita spesso di venir interpellata da clienti, amici e parenti su tantissimi argomenti diversi (giardinaggio, scelte impiantistiche, detrazione fiscale, iva agevolata, rogito, allarmi, abbigliamento...) perchè nell'immaginario collettivo l'architetto sa tutto (ma poi non viene pagato per niente). La nostra professione è fatta di un continuo aggiornamento sulle novità estetiche e tecnologiche, sui nuovi materiali e prodotti, sulla normativa e la burocrazia in continuo mutamento. Ma devo ammetterlo, ancora non sono tuttologa!


Avete altri dubbi? Scriveteci le vostre domande nei commenti o via mail a info@sumisura.com.

venerdì 9 ottobre 2015

Home reality: Casa Ellecì, lo stato di partenza

Adesso che finalmente il nostro blog è attivo, abbiamo deciso di condividere con il web l’emozione di vedere un’abitazione in trasformazione. 
Proprio in questi giorni infatti stiamo iniziando una nuova avventura, avremo così modo di mostrarvi il nostro lavoro.
Pronti via!  

Si tratta di un appartamento, che è stato da poco acquistato da una giovane coppia, in una zona prestigiosa di Parma.
150 mq commerciali, situato in una palazzina di fine anni '60, aspetta solo di essere ristrutturato!

L’alloggio presenta una zona ingresso con armadio guardaroba incassato nel muro, un ampio soggiorno che prende respiro da un balcone a loggia sul fronte principale, una zona pranzo, una piccola cucina con balconcino, due bagni adiacenti e due grandi camere da letto, una delle quali con balcone.

Le richieste dei clienti: 
- una bella cucina grande con isola centrale
- una zona pranzo
- una stanza in più da adibire a ripostiglio/piccola lavanderia
- un bagno con doccia e uno con vasca uso doccia
- due camere doppie, di cui quella matrimoniale con cabina armadio
- una camera singola in più

Il soggiorno è quello che li ha fatti innamorare di questa casa, quindi va bene così (meno male!).

Si parte quindi dallo studio dello stato di fatto, facciamo un rilievo delle geometrie e delle finiture.

L'appartamento presenta la distribuzione, i materiali e le decorazioni tipiche degli anni in cui è stato costruito: pavimento in marmo nella zona giorno, parquet con posa a mosaico nelle stanze da letto e piastrelle colorate nei bagni e in cucina, rosoni e decorazioni in stucco a soffitto, ingresso grande ma buio, corridoio lungo e stretto.




Noi e i futuri abitanti, Elle, Cì e i loro due gattini, siamo curiosi e pieni di entusiasmo, voi?



giovedì 1 ottobre 2015

Novità dal Cersaie 2015

Siamo andate per voi alla scoperta delle novità e delle tendenze esposte al salone internazionale della ceramica e dell'arredo bagno, ecco cosa abbiamo trovato.

Per quanto riguarda i rivestimenti ceramici c'è un forte ritorno al passato, riproposto in formati e geometrie, ma sempre con uno sguardo moderno soprattutto nei cromatismi, dalle tonalità neutre e terrose. Ecco quindi la piastrella esagonale che viene riproposta, sia a pavimento che a muro, in innumerevoli varianti. Grande ritorno anche per le "cementine", rievocate in gres porcellanato con stampe digitali  dall'effetto invecchiato.











Anche i pavimenti in legno diventano retrò riproponendo la posa a spina ungherese, molto diffusa nella tradizione del nord Europa, ora accostata anche al moderno e usata come motivo grafico in altri materiali.










L'effetto più ricercato è sicuramente quello materico, con superfici rigate, ondulate, giochi di chiaro/scuro, grafismi a bassorilievo e  a effetto tessuto.










L'effetto materico è riproposto anche a parete con pitture speciali che donano effetti rigati e al tatto simili a tessuti.






I colori sono per lo più naturali, grigi, beige, marroni, tortora, azzurro polvere. Con qualche nota ipercolorata e fluo.






La finitura è o superlucida, quasi a effetto bagnato, o iper mat, i formati grandissimi, veri e propri pannelli, o minuscoli, quasi a diventare bizzarre tessere di mosaico.



Ancora presente l'effetto trope-l'oeil con cui il gres riproduce, sempre più fedelmente, legno, pietra, marmo, resina e cemento.

Per quanto riguarda l'arredo bagno la rubinetteria diventa sempre più sottile e spettacolare, con giochi d'acqua e luce per vasche e docce ipertecnologiche.









Il colore invade anche i lavandini e i sanitari, in finitura opaca.





Gli specchi diventano protagonisti con formati importanti ed effetti di luce, il piatto doccia invece si fa minimal, a filo pavimento e dallo spessore ridottissimo, con superfici antiscivolo ma senza motivi a rilievo.







I lavabi e le vasche da bagno si declinano in infinite forme fluide in materiali compositi acrilici (commercializzati e noti con diversi nomi).



I termoarredi diventano opere d'arte, nelle forme e nei colori.





E per finire qualche immagine di stand particolarmente curati anche dal punto di vista architettonico.





C'è qualcosa che vorreste nella vostra casa?