Ultimamente anche nel nostro paese, all’interno dell’ambito delle
nuove costruzioni, si stanno diffondendo le case in legno. Questo
principalmente perché si presenta come un’alternativa veloce e spesso
economicamente conveniente rispetto alle tecnologie tradizionali, ma anche
perché rientra in quel gran calderone dove convoglia tutto ciò che si può
definire ecosostenibile.
Cerchiamo dunque di conoscere meglio questo materiale dalle molteplici
qualità.
In molti ambiti geografici e conseguentemente culturali gli edifici in
legno sono diffusissimi e costruttivamente articolati; gli esempi sono
infiniti, le case norvegesi, le case italiane di S. Francisco, la casa
giapponese, i palazzi reali cinesi ecc. Nell’immaginario collettivo degli italiani
invece la casa in legno ha da sempre coinciso con la baracca, la casa
provvisoria, la casa in “stile alpino”.
In Italia l’uso del legno in edilizia, fatto salvo alcune eccezioni, è
da sempre limitato e ha rivestito un ruolo complementare alla muratura di
pietra; usato massimamente per la realizzazione degli elementi secondari: solai
intermedi e di copertura. Maggiormente diffuso è l’uso del legno nell’area
alpina, in quest’area la presenza di legno negli edifici è antica e strettamente
relazionata al territorio in funzione della quota con profonde differenze
architettoniche e costruttive fra una valle e l’altra.
Oggi però le case in legno suscitano un nuovo interesse, le nuove
tecniche costruttive si sono dapprima affermate in modo particolare nell’area
alpina accanto a quelle radicate nella tradizione; nel resto d’Italia si è
assistito ad un crescente interesse per le costruzioni in legno per la
realizzazione di abitazioni, di edifici per il terziario e per le grandi
coperture.
Le prerogative principali della costruzione in legno sono:
- sostenibilità, perché
questi edifici sono realizzati con materiale naturale e rinnovabile che
minimizza l’impatto sulle matrici ambientali aria acqua e suolo;
- rapidità di esecuzione;
- ottimizzazione delle condizioni
di comfort interno in rapporto al consumo energetico, reso possibile grazie
alle soluzioni costruttive che prevedono l’uso di sistemi di isolamento termico
e acustico;
- leggerezza del materiale ed elevata capacità portante
- possibilità di realizzare connessioni a secco che favoriscono i
trasporti del materiale e il preassemblaggio dei componenti con la conseguente
riduzione dei tempi di cantierizzazione.
Per queste motivazioni il mercato delle case in legno in Italia è in
continua crescita; alla luce degli ultimi risultati si stima che alla fine del
2015 la quota di mercato delle case in legno sarà del 15% sul totale delle case
nuove costruite.
I sistemi utilizzati oggi in Italia sono: il sistema a pannelli
massicci di tavole incrociate (Xlam),
il sistema a pannelli intelaiati
(sistema a telaio), questi due sono i sistemi più utilizzati secondo le
statistiche di mercato, con un impiego del 45% ciascuno, segue il sistema blockbau e il sistema a travi e pilastri.
Molto diffuso oggi in Italia è il
sistema costruttivo Xlam. L’elemento
costruttivo base, il pannello, è ottenuto sovrapponendo in maniera incrociata
tre o più strati di tavole tra loro collegate con colla, chiodi di alluminio,
perni lignei lisci o filettati. La correlazione con gli altri elementi avviene
attraverso squadrette metalliche, viti, ganci o giunti scorporati a coda di
rondine. I pannelli possono essere lasciati a vista, intonacati, rivestiti con
qualsiasi materiale posto direttamente a contatto o su una griglia di supporto.
Buone le capacità portanti di questi pannelli che consentono di costruire
edifici di una certa altezza.
L’attuale sistema a pannelli intelaiati è una diretta
derivazione del platfrorm frame di
cui ha le caratteristiche genetiche. I pannelli sono realizzati con un telaio
leggero fatto di segati che ingloba l’isolante ed è finito sulle due facce con
lastre di compensato. A seconda delle finalità e del grado di prefabbricazione
che si vuole raggiungere il pannello intelaiato può essere attrezzato con gli
impianti e parzialmente o totalmente finito con serramenti e finiture interne
ed esterne. Spesso questi pannelli, proprio perché sono al loro interno
intelaiati e quindi hanno una precisa configurazione, sono attrezzati agli
impianti, nel senso che hanno al loro interno le canalizzazioni nelle quali,
una volta avvenuta la correlazione, passeranno le reti impiantistiche. I
pannelli vengono poi stoccati, successivamente portati in cantiere e posti in
opera.
Il nuovo blockbau si riferisce al sistema tradizionale a tronchi sovrapposti.
L’innovazione è data dall’uso delle macchine a controllo numerico e dal tipo di
legno usato che non è più massello, ma è ottenuto con l’incollaggio di due, o
tre o più segati: esempi in tal senso sono il bi-lama e il tri-lama. Le
macchine a controllo numerico consentono, poi, di fare giunti e nodi raffinati
e precisi che richiedono, in fase di costruzione, solo operazioni di montaggio
e di giustapposizione senza ulteriori aggiustamenti. Gli elementi sono lavorati
al bordo in modo da combaciare, consentendo di erigere l’edificio con estrema
facilità, senza però la flessibilità costruttiva riscontrabile nei sistemi a
pannelli portanti intelaiati o a Xlam.
Il sistema costruttivo
a travi e pilastri è basato sull’uso di
elementi costruttivi funzionali in legno massello o lamellare che costituiscono
l’ossatura portante dell’edificio. La tamponatura delle maglie dello scheletro
è realizzata con differenti sistemi che possono prevedere la realizzazione in
opera o l’impiego di pannelli preassemblati in officina. Il sistema permette,
al contrario dei pannelli, una grande flessibilità d’uso dell’edificio, in
quanto la puntualità degli elementi portanti consente la massima fruizione
dello spazio e quindi la massima libertà nel posizionamento delle pareti interne
in genere realizzate in cartongesso o pannelli in legno.
Molte aziende, per velocizzare
ancora di più il processo di costruzione, offrono dei pacchetti chiavi in mano
su case “da catalogo”, già studiate e standardizzate in cui la
personalizzazione è limitata spesso alla sola scelta delle finiture. Questo ha
portato a pensare che le case in legno siano un po’ tutte uguali e abbiano
l’aspetto “da prefabbricato” oppure che abbiano un aspetto un po’ nordico, che
mal si addice al nostro territorio italiano. In realtà si può costruire su
progetto anche con il legno, esattamente come con materiali tradizionali (come
vedremo quando parleremo delle nostre esperienze con il legno).
Se è la sostenibilità ambientale
l’obiettivo di una nuova casa c’è sempre da considerare che la sola scelta di
un materiale non basta, tutto il progetto deve essere pensato per perseguire
tale finalità, disposizione degli spazi, delle aperture, impianti,
coibentazione, tutto deve essere studiato per ridurre l’impatto ambientale
aumentando le prestazioni energetiche e minimizzando le dispersioni e il
consumo di energia.
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